"Sei quello che pensi" rispose l'anziano e te lo spiego con una storia. Un giorno dalle mura della città, verso il tramonto, si videro sulla linea dell'orizzonte due persone che si abbracciavano.
"Sono un papà e una mamma" pensò una bambina innocente. "Sono due amanti" pensò un uomo dal cuore torbido."Sono due amici che s'incontrano dopo molto anni" pensò un uomo solo. "Sono due mercanti che hanno concluso un affare " pensò un mercante avido di denaro. "E' un padre che abbraccia un figlio di ritorno dalla guerra " pensò una donna dall'anima tenera. " E' una figlia che abbraccia il padre di ritorno da un viaggio " pensò un uomo addolorato per la morte di una figlia. "Chissà perchè si abbracciano " pensò un uomo dal cuore arido." Che bello vedere due persone che si abbracciano " pensò un uomo di Dio.
In ogni epoca e in ogni tempo si sono raccontate storie. Prima erano orali, poi divennero scritte, oggi le storie sono multimedia. Ovunque ci giriamo qualcuno ci consegna narrazioni visive, ipertestuali e nello istante ci chiede di raccontarci. Narrazione, quindi, è sia un particolare modo di pensiero, sia un particolare modo di produrre oggetti finali derivanti da quel pensiero. In questo senso, la narrazione appartiene alla storia dell'umanità, sia quando gli uomini hanno posseduto una cultura orale, sia quando questi hanno posseduto una cultura prettamente scritta. Lo storytelling è quindi la scienza che traduce e promuove le "cose", reali o immaginarie che siano, in parole, immagini, suoni.
Quindi, il progetto di questo blog è quello di sensibilizzare le persone, attraverso la narrazione, ad esaminare di frequente i loro pensieri, perchè ognuno di essi, rivela a te stesso quello che sei.
Ma non solo, ti rivela anche la tua identità, cioè il tuo modo di essere, attraverso il quale ogni persona si auto-identifica e può essere identificata. La "carta di identità", ad esempio, si basa sulla registrazione dei tratti fisici, " l'identità personale ", al contrario, si deduce dai tratti comportamentali rilevabile dalle scelte nelle azioni, che manifestano permanenze di tipo psicologico ed ideale (intelligenza, creatività, credenze e valori ).
Attraverso l'immagine che ognuno ha di sè, che costruisce fin dall'infanzia e che è la combinazione di vari fattori, si determina " l'autostima ". Come detto essa rappresenta dunque una valutazione sul concetto di sè, una reazione emotiva che le persone sperimentano quando osservano e valutano se stesse, collegate alle credenze personali circa le abilità, le capacità, i rapporti sociali. L'autostima comprende dunque un aspetto cognitivo ( le opinioni che ognuno ha su di sè ), un aspetto emotivo ( cosa la persona prova nei propri confronti ), e un aspetto comportamentale ( cosa la persona prova nei propri riguardi ).
L'autostima, attraverso la conoscenza di sè, ha notevoli ripercussioni su molti ambiti della vita, su come ci si presenta e si interagisce, sulla scelta e sulla realizzazione degli obiettivi, sulle reazioni agli eventi positivi e negativi. E' inoltre strettamente connessa ad altri concetti quali l'autoefficacia, l'assertività e il senso di colpa.
Il formatore, soprattutto nella costruzione dei gruppi di lavoro, dovrà essere particolamente attento a captare i messaggi di " bisogno " che gli verranno implicitamente chiesti dai partecipanti.